Sono da poco passate le 21 del primo lunedì d’ottobre. L’aula della Corte d’assise d’appello di Perugia è affollata. Entra il presidente Claudio Pratillo Hellmann. Tutti in piedi e in silenzio ad ascoltarlo: “La Corte d’assise d’appello di Perugia […] assolve entrambi gli imputati dai reati contestati ai capi A (omicidio, ndr), B (porto di coltello), C (violenza sessuale) e D (furto) per non aver commesso il fatto, e dal reato di cui al capo E (simulazione di reato) perché il fatto non sussiste; – ordina l’immediata liberazione di Knox Amanda e Sollecito Raffaele se non detenuti per altra causa.” In aula si susseguono strilli di gioia, all’esterno dell’edificio si odono cori di vergogna. Nessuno si stupirebbe se da un angolo buio, seduto su una sedia, un panciuto regista gridasse “stop, buona la prima”. Sindrome da serial tv, direbbero gli esperti in materia, adattamento ai tempi che corrono, verrebbe da controbattere. Continua a leggere →